Incendio del 2017
Nella notte tra il 6 e il 7 settembre 2017 un violento incendio devastò l’area archeologica della Villa di Faragola. Le fiamme, divampate rapidamente, distrussero la copertura che proteggeva il sito e danneggiarono gravemente strutture e apparati decorativi. In particolare, furono compromessi i pavimenti in opus sectile della grande sala da pranzo (cenatio estiva), mosaici, intonaci e gli stessi sistemi di protezione installati negli anni precedenti.
L’evento ebbe un impatto drammatico sul patrimonio archeologico e suscitò un’ondata di indignazione e dolore nel mondo culturale e scientifico. Archeologi, istituzioni locali e nazionali, università e associazioni civiche lanciarono appelli affinché il sito venisse messo in sicurezza e recuperato.
Secondo gli inquirenti, l’incendio non fu di origine naturale: le dinamiche dell’evento fecero ipotizzare un atto doloso, sebbene le indagini non abbiano portato a colpevoli. Questo aspetto rese la vicenda ancora più dolorosa, perché legata non solo a una calamità, ma anche a una possibile responsabilità umana.
"E' un disastro. Forse sono stati usati esplosivi per far saltare la copertura, che è ignifuga. Sembra roba da professionisti. E' stato provocato un danno enorme. Forse irreparabile. Le notizie sono sconfortanti: i marmi della cenatio sono cotti, calcinati per il calore, i mosaici danneggiati e le strutture murarie distrutte".
Archeologo Giuliano Volpe, presidente del Consiglio superiore dei beni culturali e paesaggistici.
L’incendio suscitò grande emozione e indignazione nel mondo culturale e scientifico, con appelli da parte di archeologi, istituzioni e associazioni civiche per salvaguardare uno dei complessi tardoantichi più importanti d’Italia meridionale.
Nei mesi successivi furono avviati interventi di emergenza per proteggere i resti sopravvissuti e impedire ulteriori danni dovuti agli agenti atmosferici. Tuttavia, l’incendio segnò un punto di non ritorno: gran parte delle strutture visibili e degli apparati decorativi andarono perduti o gravemente compromessi.
Oggi, il ricordo di quell’incendio resta una ferita aperta, ma anche un monito sull’importanza della tutela del patrimonio culturale. Faragola continua a essere un sito di grande valore storico e archeologico, e nonostante le difficoltà, rimane al centro di progetti di studio e valorizzazione che mirano a restituire dignità e visibilità a uno dei complessi tardoantichi più significativi d’Italia meridionale.
